Il territorio

Il collegio dei Gesuiti a Oliena

La venuta dei Gesuiti in questa terra attorno agli anni Sessanta del Seicento ha portato una ventata nuova nel tessuto cittadino, permettendone appieno non solo lo sviluppo culturale ma anche infrastrutturale e di rilevanza territoriale

I Gesuiti furono gli artefici dello sviluppo culturale e infrastrutturale di Oliena, tanto da segnarne anche l’istruzione con la nascita di una vera e propria scuola di formazione

La scuola da loro creata accoglieva non solo i giovani di Oliena ma anche dei territori circostanti, tanto da essere considerata un punto di riferimento molto importante per lo sviluppo culturale e formativo dei ragazzi che si sarebbero trovati a vivere il substrato storico culturale di Oliena. Per condizione testamentaria del lascito del rettore Salis i gesuiti insegnavano gratuitamente ai bimbi olianesi e dorgalesi della scuola primaria di Oliena. Ma oltre un secolo dopo, nel 1773, in seguito alla soppressione dell'ordine i gesuiti furono costretti ad abbandonare il vasto complesso da loro creato.

A due passi dal collegio la Compagnia di Gesù aveva dato vita anche a un vero e proprio frantoio, piantando un giardino ricco di agrumi e alberi sconosciuti nella zona: grazie al loro infaticabile lavoro si incrementò l'agricoltura, in quanto introdussero alberi da frutta, così come l'allevamento di vacche, pecore, maiali e cavalli. Vennero impiantati anche il "S'ortu 'e molinu", "S'ortu 'e su re", e la vigna di Iriliai, dove trovarono posto oltre centomila ceppi di vite.

Grazie alla loro presenza la città di Oliena si dotò anche di ponti, strade, fontane e utili abbeveratoi, per non parlare poi delle opere di ristrutturazione: un vero e proprio cantiere dei Gesuiti, che hanno saputo apportane numerose migliorie alla città, rendendola un polo di attrazione unica nel cuore della provincia di Nuoro.

Naturalmente nel collegio si formarono molti gesuiti che furono mandati a cristianizzare gli indios "guaranies" delle "Reducciones del los Jesuitas" del Paraguay e dell'Argentina del Nord, che costituivano durante il XVIII secolo una sorta di repubblica teocratica. Uno dei capi di questa organizzazione statuale fu il nobile Padre Tolu di Oliena, morto in Paraguay nel XVIII secolo.

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